Cubo – Via Dica 33
La Via Dica 33 al Cubo di Noasca in Valle dell’Orco è un capolavoro firmato Manlio Motto e Rinaldo Sartore: si snoda su splendide compattissime placche con chiodatura obbligatoria, ma non manca qualche piccola fessura ed un incombente tetto che visto da sotto sembra insuperabile.
Il Cubo appare come una compattissima struttura rocciosa a sinistra della Piramide, proprio sopra la piccola frazione di Pianchette.
Zona: Piramide e Cubo, Noasca, Valle Orco
Quota partenza (m): 1110
Quota vetta (m): 1200
Apritori: Manlio Motto e Rinaldo Sartore nel febbraio 1992
Sviluppo arrampicata: 105 m
Tipo di apertura: dal basso
Esposizione: sud
Protezioni: fix inox sulle prime due lunghezze, fix più vetusti per le ultime tre
Difficoltà: 7a+, 6b+ obbl.
Note: chiodatura distanziata ed obbligatoria, sulle prime due lunghezze tutti i fix sono inox, sulle ultime alcuni fix inox rinforzano le soste ma lungo i tiri i fox sono più datati
Equipaggiamento: normale da arrampicata, utile un friend Z4 0.1 BD per proteggere i primi metri della via al primo fix. Non conoscendo la via avevamo con noi una serie di friend ma si sono rivelati inutili poichè le difficoltà maggiori sono in placca.
Accesso: dall’autostrada Torino Aosta, uscire al Casello di Ivrea, proseguire per Courgnè, imboccare la Valle dell’Orco e seguirla fino ad oltrepassare Noasca. Dopo alcuni tornanti, poco prima dell’imbocco della galleria per Ceresole, uscire a destra per la Borgata Pianchette, quindi parcheggiare in uno slargo sulla destra vicino ad un grande masso con scritte.
Avvicinamento: reperire una traccia a fianco del masso attrezzato a monotiri, e seguirla per pietraia alla meglio (presente qualche ometto), quindi in breve raggiungere la parete. La via attacca sulla verticale del margine sinistro di un tettino, fix inox ben visibili. Ore 0,10.
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Relazione
L1: salire la fessurina ascendente verso destra con primo fix alto (utile un friend – vedi voce materiale), 6b+, proseguire in placca estremamente tecnica con movimenti verso destra, 6c, salire quindi un diedrino con bella fessura di fondo che attraverso uno spigoletto porta ad una splendida fessurina a L, 6b, che conduce alla cengia in cui si sosta su 2 fix con 2 anelli di calata da collegare, 20 m
L2: salire l’ostico muro iniziale, 6c, che prosegue su tratto più appoggiato con passaggi da interpretare verso destra poi verso sinistra, 6b+, su placca molto liscia raggiungere la sosta, 6c, sosta su 2 fix con 2 anelli di calata da collegare, 20 m
L3: salire la placca tecnica sopra la sosta, 6c, proseguire sempre in placca su tratto più appoggiato, 6a, quindi affrontare il tetto dapprima con buoni appigli poi con ostica uscita verso sinistra, 7a+ o A0, uscire in grande esposizione su piccolo spigoletto, sosta su 2 fix con 2 anelli di calata da collegare, 20 m
L4: salire la fessurina, 6b, che conduce ad una tecnica placca di aderenza su microcristalli, 6b+, proseguire su tratto più appoggiato e attraverso un sistema di cenge raggiungere una sosta intermedia su 3 fix con cordone, proseguire ancora salendo dapprima una placca, 6a+, poi un diedro aperto fessurato un po’ lichenato, 6a, sosta su 1 fix inox e 1 vecchio fix da collegare, 25 m
L5: salire la bellissima placca di aderenza con piccoli splendidi quarzini, 6a+, sosta su 2 fix vecchi con due maglie rapide, 20 m
Discesa: in doppia lungo la via
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Foto-relazione
